La guerra negli occhi
Un soldato americano che combatteva con pennelli e macchina fotografica: le vere armi di Edward Reep durante la Seconda Guerra Mondiale furono proprio l’attrezzatura per il disegno e le fotografie.
Fino al 2 giugno è possibile ammirare le bellissime immagini realizzate da Edward Reep sulla guerra e la liberazione nel bolognese, raccolte nella mostra “La guerra negli occhi” realizzata da noi di Redesign e prodotta dall’Istituto Parri e dall’Unione Reno Galliera nella magica location del Casone del partigiano a San Pietro in Casale (Bo)
Sbarcato ad Anzio nel gennaio del 1944 con le truppe americane, Reep, inquadrato nell’esercito come pittore di guerra, era un giovane americano di 26 anni sinceramente antifascista, ma estraneo alle armi, alla vita di caserma e alla politica. La sua parabola militare è vissuta con ingenuità e candore, con uno sguardo curioso sulla quotidianità della vita militare. Suo preciso dovere era quello di riprendere e catturare immagini della guerra americana durante la liberazione della Penisola dal nazi-fascismo, dovere che sentì di vitale importanza e che eseguì con esemplare disciplina. Reep è sempre alla ricerca di soggetti da dipingere e quando trova la giusta inquadratura è capace di starsene seduto a disegnare, con commovente dedizione, in mezzo alla neve e sotto alle bombe per ore e ore fino alla conclusione del quadro. Lungo la strada verso il Nord Italia Edward Reep si procurò anche una vecchia macchina fotografica con cui immortalò la quotidianità della vita militare sulla Linea Gotica e la Liberazione di Bologna. Ne risulta un’opera di documentazione di grande rilevanza e freschezza.
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